Vi è mai capitato di entrare in uno studio dentistico, osservare tutte le sue attrezzature super moderne e chiedervi: ma prima come si faceva?
Vi risponde Geldis!
L’età antica
Fatto divertente: la carie una volta… era rarissima!
Dipende, infatti, molto dalla dieta moderna l’incidenza di questa diffusa malattia.
Ma i dentisti?
I dentisti non esistevano… ma i loro strumenti sì!
(Non sapevano né scrivere, né leggere, ma curare i denti, si?)
Ma chi usava quindi effettivamente i rudimentali strumenti dentali?
La risposta è incredibile: gli artigiani!
Data la somiglianza (molto vaga aggiungerei 😱 ) di denti e perle, si riteneva che i migliori a cui affidare i denti fossero appunto i primi gioiellieri.
(Andreste mai dall’orafo per una carie, voi?).
L’analisi dei resti di alcuni antichi egizi e greco-romani rivela i primi abbozzi di protesi dentarie (mummie con un sorriso d’oro, visto che il cuore non lo avevano più).
Ippocrate e Aristotele scrissero di odontoiatria, descrivendo la sequenza di eruzione dei denti, trattando i denti cariati e le malattie parodontali, ricorrendo a fili per stabilizzare i denti mobili e le ossa fratturate e estraendo i denti con l’uso di pinze.
In questo caso però non era più affidato al gioielliere, ma a chiunque avesse abbastanza forza per estrarre un dente (si chiunque! Un maniscalco, un guerriero, un pastore…).
Nell’antico Egitto, il medico Hesyra venne considerato ufficialmente il primo dentista, ma in fondo parliamo di un popolo in cui l’alta nobiltà era particolarmente ricca e viziata.
Il Medioevo
Nel Medioevo l’odontoiatria non era una professione a sé (come non lo era mai stata prima).
Spesso i trattamenti venivano attuati da barbieri e monaci (comunque un passo avanti rispetto ai gioiellieri!).
I barbieri, in Cina e in Francia, vennero suddivisi in due gruppi distinti: la Corporazione dei Barbieri ed i barbieri semplici, al fine di separare i barbieri-chirurghi, più istruiti e qualificati e addestrati per fronteggiare interventi complessi, dagli altri barbieri, che si occupavano dei servizi igienici di routine, come la rasatura, l’estrazione dei denti ed il drenaggio di ascessi.
Ebbene sì, i denti erano considerati un problema di routine, ancora una volta senza un riconoscimento di una figura specifica!.
L’Età moderna
Nel XV secolo, la Francia proibì ufficialmente ai barbieri di praticare la chirurgia (ma perché arrivarono i primi dottori, che sfortunatamente di odontoiatria ancora sapevano ben poco!).
Per i primi dentisti si deve aspettare circa il 1530, dove in Germania e in Francia, vennero realizzate le prime pubblicazioni interamente dedicate all’odontoiatria e si inventarono i primi strumenti “moderni” ad essa dedicata. (Come un paio di pinze che facevano meglio presa sui denti… perché i poveri pazienti si contorcevano e urlavano dal dolore!).
L’odontoiatria moderna cominciò a svilupparsi solo tra il 1650 e il 1800. La sua paternità viene infatti attribuita al chirurgo francese Pierre Fauchard.
Fauchard riuscì, con molta abilità e inventiva, a realizzare particolari strumenti odontoiatrici, modificando spesso strumenti da orologiai, gioiellieri (si sarà ispirato all’età antica?) e persino barbieri, utilizzandoli con successo nelle sue terapie.
Introdusse inoltre le otturazioni come trattamento conservativo per le carie dentali, ed affermò che gli acidi derivati dal glucosio, come l’acido tartarico, erano responsabili delle lesioni cariose (aveva già capito tutto!).
Fauchard fu anche il pioniere della protesi dentaria e introdusse anche gli apparecchi ortodontici, inizialmente realizzati in oro, scoprì che la posizione dei denti poteva essere corretta facendo assumere alle arcate dentarie la forma del filo metallico.
Nel 1790 John Greenwood, dentista di George Washington (il quale, al contrario delle leggende NON aveva i denti di legno), creò il primo motore dentale a pedali, per alimentare la rotazione di un trapano e nello stesso anno, Josiah Flagg costruì la prima poltrona specifica per i pazienti odontoiatrici.
Età contemporanea
Al di là di tutti i progressi in campo di protesi, accessori e arnesi, la scoperta più interessante fu sicuramente l’anestetico locale! Secoli e secoli di dolore per la cura dentale che finalmente giungono al termine.
Nel 1844 Horace Wells scoprì che l’ossido nitrico poteva essere utilizzato come anestetico per eseguire una serie di estrazioni dentali nel suo studio privato. Si passò poi all’uso dell’etere come anestetico in chirurgia, sostituito poi dalla cocaina nel 1884, e dalla procaina nel 1901, per arrivare infine ai moderni anestetici locali.
Con l’avvento degli anestetici l’odontoiatria diviene più “semplice” da praticare (tutti i pazienti stavano molto più fermi, senza essere legati!) e questo permise incredibili passi avanti nel breve periodo.
Negli anni ’80 il medico svedese Per-Ingvar Brånemark presentò alla comunità scientifica i risultati di 20 anni di ricerca sperimentale e clinica sull’osteointegrazione di impianti in titanio nella mandibola, gettando le basi dell’implantologia moderna.
Nel 1989 venne commercializzato il primo prodotto per lo sbiancamento dentale domiciliare.
Con tutti i progressi moderni (tutt’ora ancora in corso) non si può più certo temere la visita dal dentista! E non dimentichiamoci l’appuntamento semestrale con l’igienista dentale! Prevenzione e cura portano sicuro un sorriso sano e limitano o eliminano la possibilità della formazione della carie!
Ma non dimentichiamo l’igiene orale quotidiana.